Calo dei prestiti alle imprese in Toscana: un’analisi approfondita

Esploriamo il significativo calo dei prestiti alle imprese in Toscana e le sue implicazioni economiche.

Il contesto attuale dei prestiti alle imprese in Toscana

Negli ultimi anni, la Toscana ha registrato un significativo calo dei prestiti alle imprese, posizionandosi al decimo posto in Italia per flessione. Tra il 2011 e il 2024, i prestiti sono diminuiti di oltre il 38%, corrispondenti a circa 27,2 miliardi di euro in meno. Secondo i dati forniti dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, la consistenza dei prestiti è passata da 71,2 miliardi di euro a 44 miliardi nello stesso periodo.

Analisi provinciale: Siena e Livorno in difficoltà

A livello provinciale, la situazione è particolarmente critica a Siena, che ha registrato la maggiore flessione della regione, con un calo del 59,1%. I prestiti sono scesi da 7,8 miliardi a 3,2 miliardi di euro. Anche Livorno mostra una contrazione significativa, con un 45,3% di riduzione, passando da 5,1 miliardi a 2,8 miliardi. Altre province come Prato e Pistoia seguono con flessioni rispettivamente del 44,4% e 41,9%.

Crescita dei depositi e cambiamenti nelle fonti di finanziamento

Nonostante il calo dei prestiti, i depositi bancari in Toscana hanno visto una crescita notevole, aumentando del 135% dal 20, passando da 13,1 miliardi a 30,9 miliardi di euro. Tuttavia, questa crescita è inferiore alla media nazionale, che si attesta al 160%. È interessante notare che Siena è l’unica provincia italiana a registrare una diminuzione dei depositi, con un calo del 20,1%.

Secondo la Cgia di Mestre, le aziende italiane hanno iniziato a fare meno affidamento sulle banche per il credito, preferendo l’autofinanziamento. Questo cambiamento è stato facilitato dall’apporto di capitali propri e di terzi, come il mercato dei capitali. La domanda di credito è diminuita anche grazie a una fase di crescita economica che ha permesso a molte aziende di accumulare risorse da reinvestire.

Le cause della contrazione dei prestiti

La contrazione dei prestiti è anche il risultato delle trasformazioni imposte dalla Banca Centrale Europea. Dopo le crisi finanziarie, la BCE ha introdotto parametri più rigidi per la valutazione del merito creditizio, costringendo le banche a una maggiore patrimonializzazione e a ridurre i finanziamenti per le imprese considerate più a rischio. Inoltre, la vendita di crediti deteriorati ha reso più difficile l’accesso al credito per molte aziende, nonostante abbia aiutato le banche a ridurre le sofferenze.

Scritto da Redazione

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