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Il contesto delle frodi fiscali
Negli ultimi anni, il settore dell’edilizia ha visto un incremento significativo di attività legate ai bonus fiscali, in particolare il superbonus 110%. Tuttavia, questo ha anche aperto la strada a pratiche illecite. Recentemente, i finanzieri del Comando provinciale di Trento hanno eseguito un decreto di sequestro di crediti d’imposta fittizi per oltre 10 milioni di euro, rivelando un sistema complesso di frodi che ha coinvolto numerosi proprietari di immobili e una società di costruzioni. L’operazione ha messo in luce come alcuni imprenditori abbiano sfruttato la buona fede dei cittadini per ottenere indebiti vantaggi economici.
La dinamica delle frodi
Il meccanismo illecito si basava sulla promessa di eseguire lavori di riqualificazione energetica a “costo zero” per i proprietari di immobili, utilizzando lo “sconto in fattura”. Dopo la firma dei contratti, gli amministratori della società indagata presentavano documentazione falsa all’Enea, attestando la realizzazione di lavori mai eseguiti. Questo ha permesso loro di prelevare crediti fiscali dai cassetti fiscali dei committenti, creando un circolo vizioso di frode. I crediti d’imposta così generati venivano poi venduti a terzi a prezzi ribassati, consentendo a istituti di credito di compensare i propri debiti fiscali.
Le indagini e le conseguenze legali
Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trento, hanno portato alla scoperta di oltre 14 cantieri edili coinvolti, con un numero significativo di proprietari truffati. La magistratura ha avviato un procedimento penale nei confronti di tre soggetti, accusati di associazione per delinquere e frode fiscale. Sono state effettuate perquisizioni e sequestri di beni, tra cui conti correnti e unità immobiliari, per un valore complessivo di 5,6 milioni di euro. Questo caso evidenzia l’importanza di una vigilanza costante nel settore delle costruzioni e la necessità di proteggere i cittadini da pratiche fraudolente.