Impatto della riduzione dei tassi di interesse sulle famiglie italiane

La recente decisione della Banca centrale europea offre nuove opportunità per le famiglie italiane.

Il contesto attuale dei tassi di interesse

La recente decisione della Banca centrale europea (Bce) di ridurre il tasso di interesse dal 2,75% al 2,5% rappresenta un cambiamento significativo per l’economia italiana. Questa misura, volta a stimolare la crescita economica, avrà ripercussioni dirette sulle famiglie italiane, in particolare su quelle che hanno un mutuo o che stanno considerando di accenderne uno. La diminuzione del costo del denaro si traduce in una discesa dei tassi sui prestiti immobiliari, con effetti più marcati per i finanziamenti a lungo termine.

Benefici per i mutui a lungo termine

Secondo le stime della Federazione autonoma dei bancari italiani (Fabi), il tasso fisso medio potrebbe scendere a circa il 2,65%, un valore nettamente inferiore rispetto al 4% di un anno fa. Questa riduzione comporta un risparmio significativo per le famiglie. Ad esempio, per un mutuo di 100.000 euro a 20 anni, la rata mensile potrebbe diminuire di circa 76 euro. Per un finanziamento di 250.000 euro a 30 anni, il risparmio mensile potrebbe arrivare a 203 euro, equivalenti a oltre 2.400 euro all’anno. Questi numeri rappresentano una boccata d’ossigeno per le famiglie che hanno affrontato un aumento delle rate negli ultimi due anni.

Il panorama delle famiglie indebitate in Italia

Attualmente, circa 6,9 milioni di famiglie italiane sono indebitate, rappresentando il 25% del totale. Di queste, oltre 3,5 milioni hanno un mutuo per la casa. Negli ultimi due anni, l’aumento dei tassi di interesse ha avuto un impatto notevole su queste famiglie, con il costo del denaro che ha raggiunto il 4,5% prima di scendere al 3%. I titolari di mutui a tasso variabile, che costituiscono un terzo del totale, hanno subito aumenti delle rate anche del 70-80%. Tuttavia, con l’anticipazione della riduzione dei tassi da parte delle banche, si prevede un ulteriore abbassamento, con tassi che potrebbero scendere sotto il 3% nei prossimi mesi.

Scritto da Redazione

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