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Le perdite della BCE: un quadro generale
Nel 2024, la Banca centrale europea (BCE) ha registrato una maxi perdita di otto miliardi di euro, un dato che si aggiunge ai 7,8 miliardi di euro dell’anno precedente. Queste perdite sono il risultato diretto delle politiche monetarie adottate negli ultimi anni, in particolare quelle legate ai tassi di interesse estremamente bassi e agli acquisti di titoli pubblici europei, noti come quantitative easing. Tali misure, sebbene necessarie per stimolare l’economia durante periodi di deflazione, hanno avuto conseguenze significative sui bilanci della BCE.
Le politiche monetarie e le loro conseguenze
La BCE ha visto il suo bilancio crescere notevolmente fino al 2022, ma la maggior parte dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria presenta scadenze lunghe e cedole a tasso fisso, acquistati in un contesto di tassi di interesse molto contenuti. Questo significa che, nonostante l’aumento dei tassi di interesse di riferimento, gli interessi attivi generati da questi titoli rimangono relativamente bassi. Di conseguenza, la BCE si è trovata a pagare più interessi di quanti ne incassasse, creando un saldo passivo netto che ha contribuito alle perdite registrate.
Il confronto con le banche commerciali
È interessante notare come, mentre la BCE ha registrato perdite, le banche commerciali abbiano ottenuto risultati record grazie all’aumento dei tassi di interesse. Questo contrasto evidenzia le differenze fondamentali tra le politiche monetarie della BCE e le operazioni delle banche commerciali, che hanno potuto beneficiare di margini di interesse più elevati. Nonostante le difficoltà, la BCE ha sottolineato la sua solidità finanziaria, con un capitale e conti di rivalutazione che ammontano a 59 miliardi di euro, in aumento rispetto all’anno precedente.
Costi del personale e stipendi
Un altro aspetto da considerare è l’aumento dei costi del personale all’interno della BCE. Nel 2024, il numero medio di dipendenti è aumentato dell’1,7%, portando il totale a 4.297, con un incremento significativo dei costi legati ai benefit post-impiego. Questo aumento è stato in parte causato da modifiche alle norme sui piani pensionistici, che hanno portato a un incremento del costo del servizio passato. Inoltre, gli stipendi della presidente della BCE, Christine Lagarde, sono aumentati del 4,7%, nonostante l’inflazione nell’eurozona abbia registrato un incremento del 2,4%.