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Il malfunzionamento del PlayStation Network
Il PlayStation Network (Psn) ha subito un grave malfunzionamento tra l’8 e il 9 febbraio, lasciando milioni di utenti senza accesso ai servizi essenziali. Questo blackout ha sollevato un’ondata di indignazione tra i giocatori, che si sono trovati impossibilitati a utilizzare i loro abbonamenti e a giocare online. La situazione ha riportato alla mente il disservizio del 2011, noto come Psn Gate, quando Sony fu costretta a risarcire milioni di utenti a causa di un attacco hacker che comprometteva i dati personali di circa 77 milioni di persone.
Compensazioni per gli abbonati Plus
In risposta alle lamentele degli utenti, Sony ha annunciato che offrirà un risarcimento, ma solo per gli abbonati al piano Plus. I dettagli del risarcimento sono stati comunicati dai vertici dell’azienda, i quali hanno deciso di estendere la durata degli abbonamenti attivi di cinque giorni. Tuttavia, le cifre proposte sono state giudicate insufficienti: meno di 2,85 euro per gli abbonati Premium e poco meno di 1 euro per quelli Essential. Questi importi sono ben lontani dai risarcimenti milionari del 2011, sollevando ulteriori critiche da parte della comunità di gamer.
Le reazioni degli utenti e il contesto attuale
La reazione degli utenti è stata immediata e negativa. Molti hanno espresso il loro malcontento sui social media, sottolineando che, oltre al disservizio, gli aumenti recenti dei prezzi degli abbonamenti hanno aggravato la situazione. Con l’aumento dei costi, gli utenti si aspettavano compensazioni più sostanziose. La risposta di Sony, quindi, è stata vista come un tentativo di placare le acque senza affrontare le reali preoccupazioni della sua base di utenti. A differenza del 2011, quando la sicurezza dei dati era a rischio, questa volta sembra che il problema sia stato causato da un guasto tecnico o da operazioni di manutenzione non riuscite, senza implicazioni di sicurezza.