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Il contesto economico britannico
Negli ultimi anni, il Regno Unito ha affrontato sfide economiche significative, tra cui l’aumento dell’inflazione e la stagnazione della crescita. Recentemente, la Banca d’Inghilterra ha deciso di ridurre il tasso d’interesse di 25 punti base, portandolo al 4,5%. Questa mossa, attesa da molti analisti, è stata motivata dalla necessità di affrontare le pressioni inflazionistiche e stimolare una ripresa economica che sembra ancora lontana.
Le ragioni del taglio dei tassi
Il taglio dei tassi è stato approvato dal Comitato di politica monetaria, presieduto dal governatore Andrew Bailey. La decisione segue le indicazioni della Banca Centrale Europea, che ha adottato misure simili. La Banca d’Inghilterra ha evidenziato che, nonostante i progressi nella disinflazione, le pressioni inflazionistiche interne rimangono elevate. Le previsioni indicano che l’inflazione potrebbe raggiungere il 3,7% nel terzo trimestre del 2025, prima di tornare verso l’obiettivo del 2%.
Implicazioni per la crescita economica
Nonostante il taglio dei tassi possa sembrare una boccata d’ossigeno, le prospettive per la crescita economica restano preoccupanti. La Banca d’Inghilterra ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL per il 2025, portandole dallo 1,5% allo 0,75%. Questa revisione riflette le incertezze legate all’economia globale, comprese le tensioni commerciali e la diminuzione della fiducia delle imprese. La sterlina ha subito un indebolimento, scendendo a 1,23 contro il dollaro, a causa delle nuove stime di crescita.
La domanda di oro fisico e le riserve della Banca d’Inghilterra
Un altro aspetto interessante emerso dalla conferenza stampa della Banca d’Inghilterra è la crescente domanda di oro fisico. Negli ultimi tempi, la Banca ha registrato un aumento delle richieste di ritiro di oro, il che ha portato a un allungamento dei tempi di consegna. Tuttavia, il vice governatore Dave Ramsden ha rassicurato il pubblico, affermando che la Banca possiede le seconde maggiori riserve di oro al mondo e che le sue scorte sono diminuite solo del 2%. Questo fenomeno è legato alle dinamiche del mercato globale, dove il prezzo dell’oro fisico negli Stati Uniti presenta un sovrapprezzo rispetto a Londra.